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Quale quesito all’esperto? – 

La cronaca ha riferito molti casi di asserito abuso sul minore, nei quali i pareri tecnici sulla capacità testimoniale hanno portato a gravissime storture processuali.

Interi procedimenti penali che sono stati portati “fuori strada” da giudizi peritali poi dimostratisi non aderenti alla realtà ed alle esigenze del caso.

Tali “mostri” peritali e giudiziari derivano spesso da ciò che viene chiesto dal giudice al perito, quesiti strutturati in modo tale da ottenere risposte a prima vista risolutive per la vicenda giudiziaria, ma in realtà spesso tali da indurre il perito a sbilanciamenti valutativi fuorvianti e dannosi.

Per questo motivo in Italia sono state elaborate molteplici Linee Guida, dirette a limitare ed indirizzare in modo scientificamente corretto la attività del perito, i cui contenuti sono tuttavia spesso poco riconosciuti dai giudici.

Si pone quindi in modo pressante il problema di delimitare gli ambiti scientifici e giuridici entro i quali l’esperto può esprimere il proprio parere, evitando valutazioni estranee ad ogni criterio condiviso dalla comunità scientifica.

La AICPF ha elaborato un documento innovativo circa questo argomento, mutuato dall’esperienza degli oltre 100 specialisti che fanno parte della Associazione in tutto il territorio nazionale e tale da ridurre al minimo i rischi di sbilanciamento e di errore nella valutazione di questi complessi argomenti.

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